Cos’è il whistleblowing
Il whistleblowing è il diritto di ogni lavoratore di segnalare comportamenti illeciti o scorretti all’interno dell’azienda in cui opera. Il D.Lgs. 24/2023 tutela chi denuncia violazioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’ente, proteggendolo da possibili ritorsioni.
La sentenza del Tribunale di Milano
Con la sentenza n. 1680/2025, il Tribunale di Milano ha reintegrato un lavoratore licenziato dopo una segnalazione interna. Il giudice ha riconosciuto che il licenziamento fosse una misura ritorsiva, ampliando così l’interpretazione delle tutele previste dalla normativa.
Cosa cambia per i lavoratori
Per chi si affaccia al mondo del lavoro, la decisione ha un valore importante:
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rafforza la protezione di chi segnala comportamenti scorretti,
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dimostra che la legge può tutelare anche nei casi più complessi,
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sottolinea l’importanza di conoscere i propri diritti.
👉 Per giovani, disoccupati o chi vuole riqualificarsi, questa è un’occasione per capire come le regole del lavoro evolvono e garantiscono maggiore sicurezza.
Cosa devono fare le aziende
Per i datori di lavoro la sentenza rappresenta un invito a prevenire conflitti:
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introdurre procedure trasparenti di gestione delle segnalazioni,
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formare i dipendenti sulle regole del whistleblowing,
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mantenere documentazione chiara e tracciabile sulle decisioni aziendali.
Perché è un tema che riguarda tutti
Il whistleblowing non è solo una questione legale, ma un equilibrio tra diritti dei lavoratori e responsabilità aziendali.
Per chi cerca lavoro, è la conferma che il contesto lavorativo moderno pone al centro non solo le competenze, ma anche l’etica e la trasparenza.


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