Molti lavoratori ricevono come benefit l’auto aziendale: uno strumento utile non solo per svolgere le attività lavorative, ma spesso anche per gestire spostamenti personali. Questo utilizzo “misto” si chiama uso promiscuo e comporta una tassazione particolare che va conosciuta per evitare sorprese in busta paga.
La novità normativa
Dal 1° gennaio 2025, la tassazione dei veicoli aziendali concessi in uso promiscuo è stata aggiornata. Le nuove regole puntano soprattutto a favorire i veicoli ecologici e a rendere meno conveniente, dal punto di vista fiscale, l’utilizzo di auto aziendali a benzina o diesel.
In pratica:
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Auto elettriche → tassazione ridotta (solo il 10% del valore).
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Auto ibride plug-in → tassazione agevolata al 20%.
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Auto tradizionali (benzina, diesel, ibride non plug-in) → tassazione più alta rispetto al passato.
Questa scelta del legislatore va nella direzione della mobilità sostenibile e premia le aziende che scelgono di dotarsi di flotte aziendali “green”.
Cosa significa per i lavoratori
Se sei un dipendente che utilizza l’auto aziendale anche fuori dall’orario di lavoro, queste regole incidono sul tuo reddito imponibile.
In parole semplici:
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con un’auto ecologica, pagherai meno tasse;
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con un’auto a benzina o diesel, potresti trovarti con un carico fiscale maggiore.
Perché è utile saperlo
Capire la tassazione dei veicoli aziendali ad uso promiscuo non è solo una questione tecnica. È un’informazione che ti aiuta a leggere meglio la busta paga e a valutare eventuali proposte contrattuali in cui il benefit dell’auto aziendale viene inserito come parte della retribuzione.
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