Nel 2025, la gestione delle auto aziendali continua ad evolversi in risposta a diversi fattori: dalla sostenibilità ambientale alle esigenze di flessibilità dei dipendenti, fino all’adozione di tecnologie avanzate. Le auto aziendali non sono più solo un vantaggio per i dipendenti, ma anche uno strumento strategico per le aziende, che le utilizzano per ottimizzare i costi, migliorare la produttività e rispondere alle sfide della transizione ecologica.
Una delle novità più rilevanti del 2025 è il crescente impegno verso la sostenibilità ambientale. Le aziende sono sempre più sensibili all’impatto che i loro mezzi hanno sull’ambiente, e questo si traduce in una crescente adozione di auto aziendali elettriche o ibride. L’adozione di veicoli a basse o zero emissioni non è solo una risposta alle normative più stringenti in materia di inquinamento, ma anche un modo per migliorare l’immagine aziendale e attrarre talenti sensibili alla tematica della sostenibilità.
Molte aziende stanno cominciando a investire in flotte elettriche, sia per ridurre l’impronta carbonica che per approfittare dei benefici fiscali legati all’acquisto di veicoli ecologici, come gli sgravi fiscali e gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride.
L’agenzia delle Entrate, con il comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 30 dicembre 2024, Serie Generale, n. 304, ha reso note le tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio di autovetture e motoveicoli elaborate dall’Aci con decorrenza dal 1° gennaio 2025. Da rilevare, quindi, la variazione della disciplina fiscale per i veicoli concessi in uso promiscuo con contratti stipulati dal 1° gennaio 2025. Da tale data, infatti, si rileva:
- L’abbattimento della tassazione sia delle auto a trazione esclusivamente elettrica, pari attualmente al 10%;
- La sensibile diminuzione per le auto ibride plug-in che portano quindi la tassazione al 20%;
- L’incremento della percentuale di tassazione delle auto a benzina, diesel e ibride non plug-in;
La classificazione degli autoveicoli, poi, è stabilita in base a un triplice criterio:
- la categoria di veicolo (autoveicolo, motoveicolo e autocaravan);
- la tipologia di alimentazione (a benzina, a gasolio, a benzina-GPL, a benzina-metano, elettrici, ibridi plug-in, ibrido-benzina e ibrido-gasolio)
- la circostanza che i veicoli siano in produzione ovvero fuori produzione.
Dopo le recenti novità normative, infatti, è logico ritenere che auto aziendali non ecologiche saranno sempre più soggette a tassazioni più elevate, sia per il dipendente che per l’azienda, in linea con le politiche governative di incentivo alla mobilità sostenibile. Questo cambiamento potrebbe spingere molte aziende ad accelerare la transizione verso veicoli elettrici e a rivedere le proprie politiche di assegnazione dei veicoli.
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