Il Governo italiano, anche per l’anno 2025, ha varato diverse politiche per la genitorialità. Spicca tra queste una prima novità: l’erogazione di un Bonus una tantum per i nuovi nati nell’anno 2025. Una misura che, insieme ad altre, rafforza le iniziative in favore delle famiglie – contribuendo alle spese per il sostentamento dei figli – e, allo stesso tempo, promuove la genitorialità allo scopo di innalzare il tasso di natalità che nel nostro Paese risulta essere sempre più in calo.
In sostanza, si tratta di un bonus una tantum del valore di 1.000 euro per ciascun figlio nato o adottato nel corso del 2025, erogato alle famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 40.000,00 euro annui. L’importo, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, è corrisposto per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o loro familiari, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro autorizzati a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia e a condizione che il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente. I genitori beneficiari – provvisti dei requisiti prescritti dalla norma – e che intendono beneficiare del bonus in argomento – dovranno presentare sul portale dell’INPS, in modalità telematica mediante CIE, CSN o SPID, apposita domanda all’Istituto.
Altro incentivo di natura economica previsto dal Governo per le famiglie riguarda il bonus per il pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido e per le forme di supporto domiciliare in caso di figli affetti da gravi patologie croniche. Si tratta di una misura già introdotta con la Legge di Bilancio 2017 allo scopo supportare le famiglie nelle spese relative alla frequenza di asili nido anche al fine di consentire ai genitori, in particolare alle lavoratrici madri, la ripresa dell’attività lavorativa dopo il periodo di maternità. Per quanto riguarda la misura del buono la stessa è pari a:
- 3000 euro annui per i nuclei familiari con un valore ISEE non superiore a 25.000 euro;
- 2500 euro annui per i nuclei familiari con un valore ISEE superiore a 25.000 euro e pari o inferiore a 40.000 euro;
- 1500 euro annui per i casi in cui l’ISEE superi i 40.000 euro e per i casi di insussistenza o di insufficienza della documentazione relativa all’ISEE.
Il buono è erogato dall’INPS previa richiesta del genitore, il quale deve presentare la documentazione richiesta e relativa all’iscrizione e al pagamento della retta a strutture pubbliche o private, ovvero previa presentazione di un’attestazione, rilasciata dal pediatra, che certifichi l’impossibilità del bambino di frequentare gli asili nido a causa di grave patologia cronica. Una misura che, pur non coprendo l’intera spesa effettuata dalle famiglie, offre un valido sostegno sia in termini economici che in ambito di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
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